Recentemente la Banca centrale europea ha dichiarato giuridicamente fattibile l’istituzione di un Fondo Ue per la sicurezza climatica ed energetica, nell’ambito dell’attuale quadro normativo e nel rispetto dei trattati sul funzionamento dell’Unione europea. Transizione ecologica, emergenza climatica, rispetto degli impegni globali nell’abbattimento delle emissioni nocive. Le tematiche green sono ormai stabilmente un asse fondamentale delle politiche comunitarie. L’invasione russa dell’Ucraina ha ulteriormente accelerato la necessità di mettere in campo misure e programmi strategici per promuovere modelli energetici più sostenibili, sicuri e meno vincolati al gas russo.
Un Fondo per il clima, la Banca centrale punta su tre elementi
Un Fondo quindi dedicato esclusivamente a consolidare e sostenere i livelli di sicurezza energetica degli stati membri e che rappresenterebbe un nuovo importante strumento nel processo di affrancamento dal gas russo e di incentivazione della transizione ecologica ed energetica. Questo nuovo contenitore finanziario, secondo la Bce, dovrebbe ruotare attorno a tre elementi. In primo luogo, l’assunzione di prestiti da parte dell’Ue per fornire sovvenzioni a sostegno degli investimenti nell’ambito del Fondo. Secondo gli analisti, in alternativa si potrebbe anche esplorare la possibilità di individuare nuove risorse proprie dell’Ue.
Inoltre il nuovo Fondo Ue per la sicurezza climatica ed energetica potrebbe essere istituito e inserito nel quadro finanziario dell’Ue mediante un regolamento specifico. Una scelta auspicabile perché consentirebbe di attribuire la natura di “entrate con destinazione specifica esterna” ai prestiti dell’Ue e alle nuove risorse proprie che confluiscono nel Fondo. Infine, un terzo elemento è rappresentato dai finanziamenti che potrebbero essere incanalati in adeguati programmi di spesa nuovi ed esistenti nei settori del clima e dell’energia.
“L’indicazione della Banca centrale europea favorevole all’istituzione di uno specifico strumento finanziario dedicato al sostegno di politiche green e in particolare all’emergenza climatica e alla sicurezza energetica conferma la centralità di queste tematiche, in particolare per l’Ue. E’ auspicabile che la Commissione tenga conto di queste considerazioni e implementi azioni sempre più mirate per favorire la transizione energetica”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)
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