I processi a favore della transizione energetica non possono essere completi senza il riconoscimento dell’importanza del ruolo delle comunità energetiche. Un recente lavoro di ricerca dell’Aie (Agenzia Internazionale dell’Energia), nell’ambito dell’Iniziativa per le reti elettriche guidate dalla domanda digitale e supportata dal Programma Clean Energy Transitions, mette in luce la spinta propulsiva in chiave green delle comunità energetiche. Un elemento in grado di mettere le persone al centro dei processi di transizione verso l’energia pulita, migliorare la vita delle comunità territoriali e concretizzare politiche energetiche e climatiche efficaci. 

Le comunità energetiche locali, o progetti energetici basati sulle comunità, stanno mostrando chiari vantaggi in tutto il mondo nell’implementazione di tecnologie rinnovabili, nel miglioramento dell’efficienza, nel supporto di una fornitura elettrica affidabile, nella riduzione delle bollette e nella creazione di posti di lavoro

La tecnologia digitale a sostegno delle comunità energetiche

Un elemento fondamentale di promozione delle comunità energetiche, come sottolinea l’Aie, è lo sviluppo della digitalizzazione. Le piattaforme e gli strumenti digitali contribuiscono infatti a facilitare la creazione di cooperative, il coinvolgimento delle parti interessate, la realizzazione di investimenti e lo scambio di elettricità. 

Un numero crescente di paesi sta stanziando fondi significativi per sostenere progetti puliti a livello comunitario. L’Italia per esempio, attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha previsto fondi pari a 2,2 miliardi di euro per sostenere le comunità energetiche e l’autoconsumo, mentre l’Inflation Reduction Act del 2022 degli Stati Uniti, con i suoi 370 miliardi di dollari di stanziamento, offre ulteriori incentivi finanziari per progetti di energia pulita basati sulle comunità.


Una risposta alle esigenze di decarbonizzazione

Gli obiettivi di decarbonizzazione e mitigazione sono al centro dell’agenda politica globale. Anche in questo ambito, le comunità energetiche, basate su persone e territori, possono aiutare ad affrontare numerose sfide. Dalla sicurezza energetica alla congestione della rete, fino alla necessità di soddisfare i crescenti picchi di domanda.  Recentemente, l’Aie ha stimato che, dalle perdite di rete, deriva una gigatonnellata di emissioni di anidride carbonica, pari a quasi il 3% delle attuali emissioni globali di CO2 legate all’energia. La generazione, la condivisione e il consumo di elettricità a livello di comunità locale possono evitare in modo significativo queste perdite e migliorare l’efficienza energetica. 

Progetti a favore delle persone e dei territori

Tra le best practices, brilla l’esempio della comunità energetica di Magliano Alpi, in provincia di Cuneo, che ha sviluppato strumenti per prevedere la generazione e la domanda di energia e condividere l’elettricità, consentendo alla comunità di utilizzare in modo più efficace i propri sistemi solari fotovoltaici e di coprire il 35% del proprio fabbisogno di elettricità. Infine, le comunità energetiche, come sottolinea l’Aie, sono anche un potente strumento di coinvolgimento ed educazione delle persone nei processi che facilitano la transizione energetica. Basti pensare all’esempio del progetto RevoluSolarEnergy Initiative che ha promosso la prima comunità fotovoltaica fondata in una favela brasiliana, consentendo l’accesso all’energia rinnovabile a 30 famiglie. La comunità ha deciso di reinvestire i profitti dei progetti in enti di beneficenza e formazione professionale per contrastare l’aumento dei tassi di disoccupazione locale. 

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