Puntare sulla green economy per uscire, prima e meglio, dalla crisi innescata dalla pandemia, grazie alle risorse di Next Generation Eu. Tra i 5 settori strategici individuati dal piano, un ruolo da protagonisti è assegnato a energia e clima. Le idee arrivano dagli Stati generali della green economy 2020, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, formato da 69 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, con il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione europea e il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Obiettivo delle proposte, approvate dal Consiglio Nazionale della Green Economy, quello di cercare di dare una forma a un insieme di misure per lo sviluppo degli investimenti per la green economy, da avviare quanto prima, per generare un effetto positivo nel sistema economico e produttivo nazionale.
In particolare, in tema di energia e clima, Next Generation Eu prevede la concentrazione degli investimenti europei verso i processi di innovazione tecnologica per la produzione di idrogeno verde, per la decarbonizzazione, per potenziare (sia con nuovi impianti sia migliorando la capacità esistente) produzione, distribuzione, stoccaggio e uso di fonti rinnovabili di energia e miglioramenti dell’efficienza energetica. Altro obiettivo individuato quello di concretizzare un utilizzo esteso dell’ecobonus 110%, da estendere fino al 2024. Inoltre, applicare criteri climatici più stringenti per indirizzare gli investimenti, fino all’introduzione di una graduale carbon tax per i settori non coperti dal meccanismo europeo dell’Ets.
“Uscire dalla crisi causata dall’emergenza Covid-19 significa immaginare percorsi nuovi, finalizzati a sviluppare modelli di produzione inediti e incentrati sulla sostenibilità. In questo modo, potremo attivare investimenti in grado di generare un reale e duraturo impatto”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)
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