Le nuove opportunità di sviluppo globale nel campo dell’energia corrono lungo la Nuova via della seta? E’ a questa domanda che oltre 150 paesi, 90 organizzazioni internazionali e 37 leader e capi di stato hanno provato a rispondere nel corso del secondo Forum sulla Nuova via della seta per la Cooperazione Internazionale, che si è svolto a Pechino lo scorso mese di aprile. Tra i partecipanti, anche il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte.

Lo slogan adottato per la nuova edizione è “cooperazione sulla Nuova via della seta per un futuro condiviso più luminoso”. La Nuova via della seta è un grande programma strategico promosso dal governo cinese sulla base dell’antica Via della seta di Marco Polo. Al centro della strategia lo sviluppo di infrastrutture e investimenti in 152 paesi e organizzazioni internazionali in Europa, Asia, Medio Oriente, America Latina e Africa. L’iniziativa è stata presentata per la prima volta dal presidente cinese Xi Jinping a ottobre 2013.

Il Forum ha rappresentato una piattaforma di cooperazione internazionale per elaborare piani d’azione nei settori dell’infrastruttura, dell’energia e delle risorse, della capacità produttiva, del commercio e degli investimenti. E’ stato strutturato anche per portare alla firma di accordi di cooperazione in ambito finanziario, per la scienza e la tecnologia e la protezione dell’ambiente. L’edizione 2019 è stata però fortemente connotata dall’ambizione di conseguire una maggiore connettività nelle infrastrutture ma soprattutto in ambito energetico. Nei giorni immediatamente precedenti il Forum, il presidente della Fondazione per l’energia in Cina, Zou Ji, ha affermato che attraverso la Nuova via della seta i paesi e le regioni avranno la possibilità di migliorare la connettività energetica e adottare un approccio proattivo nella pianificazione delle proprie infrastrutture energetiche. Invece di consumare carbone per soddisfare la domanda, Zhou sostiene che i paesi e le regioni dovrebbero cercare alternative energetiche pulite, che potrebbero essere più convenienti a lungo termine.

L’attitudine della Cina verso uno sviluppo verde, e un’ampia esperienza nella transizione energetica in settori come la finanza verde e i trasferimenti di tecnologia, possono essere condivisi attraverso la Nuova via della seta con tutti i paesi che parteciperanno all’iniziativa. The Energy Foundation ha reso disponibili 1,7 milioni di dollari del proprio bilancio per sostenere i progetti energetici relativi al programma nel corso di quest’anno. Nello specifico, la fondazione agirà in partnership con la Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l’Asia e il Pacifico per finanziare progetti energetici nell’Asia-Pacifico nei prossimi tre anni.  Fra i diversi progetti energetici che rientrano nella Nuova via della Seta, c’è un accordo recentemente sottoscritto, del valore di 1,8 miliardi di dollari, per la fornitura di energia elettrica in 16 parchi industriali e diverse città dell’Etiopia da parte della compagnia elettrica di stato cinese State Grid Corporation.