Più mobilità elettrica nelle nostre città determineranno progressivamente meno emissioni inquinanti nell’atmosfera, in particolare del NO2 (biossido di azoto) e del PM10. A rivelarlo è lo studio “Più mobilità elettrica: scenari futuri e qualità dell’aria nelle città italiane”, elaborato dal CNR-IIA (Istituto sull’Inquinamento Atmosferico) e da Motus-E, curato da Valeria Rizza, Francesco Petracchini, Dino Marcozzi e Francesco Naso.

Un ambiente inquinato determina gravi costi in termini di salute, conseguenze sociali ed economiche. La mobilità elettrica nelle aree urbane può essere lo strumento giusto per limitare l’impatto degli agenti inquinanti determinando condizioni maggiormente sostenibili. 

Lo studio presenta una valutazione della dispersione in atmosfera e della ricaduta al suolo degli inquinanti primari e secondari e il relativo impatto emissivo nelle città di Torino, Milano, Bologna, Roma e Palermo, secondo un’analisi di due scenari, al 2025 e al 2030, dell’attuale parco circolante di veicoli relativi ai comparti del trasporto privato e della logistica delle cinque città italiane oggetto di studio. Al centro dello studio la valutazione del parco circolante (numero dei veicoli totali), la concentrazione di NO2, di PM10 e l’impatto sanitario ed economico.

In base alle diverse  ipotesi di penetrazione dei veicoli elettrici nelle varie città analizzate nello studio, così come di previsione di riduzione del parco veicolare privato si prefigurano diversi livelli di diminuzione degli inquinanti, rapportate ad un anno base (2018). Per le città di Milano e Roma, la ricerca evidenzia la possibilità di un parco veicolare privato ridotto del 20% e composto soltanto da veicoli Euro 6. Per entrambe le città si prevede al 2030 che il 20% dei veicoli sia elettrico e il 50% sia costituito di veicoli ibridi. Questa riduzione porterebbe a una diminuzione delle concentrazioni di PM10 a Milano del 41% e del NO2 dell’84% rispetto all’anno base. A Roma, invece, a fine decennio si registrerebbero dati significativi: – 89% del NO2 e – 42% di PM10. 

La diminuzione delle emissioni inquinanti per effetto dell’incremento del parco veicolare elettrico contribuirebbe anche a contrastare un dato triste come quello delle morti premature causate dall’inquinamento: da 6 a 9 volte rispetto al 2018, e di conseguenza anche del costo associato all’inquinamento. 

“Il sostegno agli interventi finalizzati a promuovere la mobilità elettrica sono essenziali. Dobbiamo infatti incentivare questa strada per contribuire a voltare pagina realizzando la transizione ecologica, green e sostenibile che serve al nostro modello sociale ed economico”.


Antonio Carmine Vitale

(Amministratore unico Enega srl)