Entro il 2030, Google si impegna a raggiungere l’ambizioso obiettivo di diventare una realtà carbon-free al 100%. Ad annunciarlo, il CEO del gigante tecnologico, Sundar Pichai, che ha spiegato come questa scelta sia fortemente condizionata dagli effetti tangibili del cambiamento climatico, in particolare sull’ecosistema californiano, piagato recentemente da continui e devastanti incendi.

Google quindi in prima linea contro il cambiamento climatico. Il colosso di Mountain View, California, del resto ha già sperimentato negli anni diverse buone pratiche finalizzate a diminuire l’impatto ambientale delle attività aziendali. Già da adesso, Google ha eliminato l’impronta di carbonio, grazie all’acquisto di compensazioni di carbonio di alta qualità. Per alimentare il quartier generale, composto da uffici e laboratori di ricerca, Google utilizza elettricità prodotta al 100% da fonti rinnovabili. Il prossimo passo sarà ancora più dirompente: nelle intenzioni di Pichai, infatti, l’obiettivo da raggiungere è quello di utilizzare energia carbon-free 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in tutti gli uffici, datacenter e campus del colosso californiano, distribuiti in tutto il mondo. 

Oltre 5 i miliardi di dollari che Google investirà in energia pulita, allo scopo di rendere disponibili 5 gigawatt di energia carbon-free nei diversi poli industriali in cui opera su scala globale. In programma anche specifiche iniziative per aiutare 500 città del mondo a individuare le soluzioni più adatte a ridurre l’impatto delle emissioni inquinanti nell’atmosfera. Oltre 20mila i posti di lavoro che Google si aspetta di generare nel mondo, grazie all’impatto dei diversi interventi, nei settori delle energie rinnovabili e in tutta la filiera collegata, entro il 2025. 

In uno scenario sempre più complesso, diventa fondamentale il ruolo dei grandi player dell’economia globale, nell’aprire la strada a modelli industriali più virtuosi e caratterizzati da una maggiore sostenibilità. In questo i grandi colossi della tecnologia della Silicon Valley possono rappresentare un esempio di buone pratiche da seguire”.

Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)