Dal 22 al 23 luglio si è svolto al Palazzo Reale di Napoli il G20 su ambiente, clima ed energia. La sostenibilità del Pianeta e la transizione ecologica i temi al centro dei lavori.
Mai come adesso nella storia, l’umanità si trova a dover compiere scelte di vitale importanza, a fronte di un rischio sostanziale per il benessere e la vita delle prossime generazioni. Prima del G20 di Napoli l’economia circolare e l’interazione tra clima ed energia non erano mai stati così centrali nelle discussioni ministeriali.
Per la prima volta nella storia dei G20, quindi, clima ed energia marciano insieme, interconnessi, per delineare e individuare soluzioni condivise. Quello svoltosi nel capoluogo partenopeo è stato anche il primo G20 che ha visto protagonista l’economia circolare.
I lavori sono stati aperti dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Obiettivo dei lavori quello di spingere la comunità internazionale verso traguardi più ambiziosi, tra i quali la COP 15 della Convenzione sulla diversità biologica e l’adozione del “quadro globale” sugli obiettivi da raggiungere entro il 2030, e la stessa COP 26 sul clima che avrebbe dovuto tenersi nel 2020 e che si terrà invece a fine anno a Glasgow e di cui l’Italia è co-organizzatrice con il Regno Unito.
“Abbiamo scelto di far prevalere l’ambizione e di lavorare incessantemente a un documento comune tra tutti. Sappiamo bene che la transizione ecologica non è un pranzo di gala, ma non abbiamo alternative che lavorare insieme in un’unica direzione, senza lasciare indietro nessuno”. Così il ministro Cingolani.
La prima giornata, quella del 22 luglio, è stata incentrata sull’ambiente, mentre i lavori del 23 sono stati dedicati a clima ed energia, per la prima volta uniti in un G20,
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