Ad una società fondata sulle fonti fossili, l’autoproduzione di energia rinnovabile è uno dei modelli alternativi più sostenibili. Il modello che punta sul fossile, infatti, è sempre meno competitivo e sempre più mal digerito da società e opinione pubblica. Quali sono, in questo senso, le potenzialità della popolazione europea in termini di efficacia nella risposta alla sfida energetica? L’istituto di ricerca indipendente CE Delft fornisce una risposta a questo quesito, attraverso una ricerca commissionata da Greenpeace e di altre associazioni ambientaliste.
I prosumers europei protagonisti del nuovo scenario energetico
Secondo gli analisti, nei prossimi decenni circa l’83% delle famiglie europee potrebbe contribuire attivamente alla produzione di energia rinnovabile, aiutando a soddisfare la richiesta di elettricità. I cittadini europei si trasformerebbero quindi in “prosumers”, ossia consumatori e produttori di energia elettrica allo stesso tempo.
La metà delle famiglie europee potrebbe produrre energia e oltre la metà delle famiglie potrebbe contribuire a consolidare e stabilizzare la rete grazie alle auto elettriche, a caldaie intelligenti e a sistemi di accumulo domestici.
Una rivoluzione energetica made in Europe
Secondo le stime degli analisti del CE Deft, l’autoproduzione salirà fino a 611 TWh nel 2030. Uno scenario che chi ha elaborato la ricerca non esita a definire “rivoluzionario”, nel quale inoltre i cittadini dell’Unione Europea arriverebbero a garantire la soddisfazione del 19% dei consumi di energia complessivi degli Stati membri. Gli esperti prevedono che i cittadini produttori di energia entro il 2030 passeranno dagli attuali 12 milioni a 112 milioni, per raggiungere la soglia di 264 milioni nel 2050.
Il ruolo dei governi e la necessità di investire su nuovi modelli
Un tale scenario, grazie alla proposta di un modello sostenibile e competitivo, rappresenterebbe un grande passo avanti nell’evoluzione delle politiche energetiche. Tuttavia, senza un deciso intervento dei governi europei, attraverso investimenti e nuove politiche, è inimmaginabile poter approdare a esiti soddisfacenti. Grazie a questi sforzi, infatti, nel 2050 la quota della domanda soddisfatta dall’energia autoprodotta dalla popolazione potrebbe salire al 45%, con una produzione di 1.557 TWh. In base a queste proiezioni, in Italia, ben due cittadini su cinque autoprodurrebbero energia.
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