Venti isole nel mondo utilizzano quasi esclusivamente energia pulita. Dieci su venti hanno già raggiunto l’obiettivo del 100% di approvvigionamento da fonti “green”. È quanto emerge dal report di Legambiente, nel quale si sottolineano anche i ritardi delle isole minori italiane.

Mediterraneo indietro

Dal Pacifico all’Atlantico, dai Mari del Nord all’Australia, hanno già raggiunto l’obiettivo Kodiak (in Alaska), King (Australia), le isole Orkney (Scozia), Tilos(Grecia), El Hierro (alle Canarie), Samso (Danimarca), Eig (Scozia), Pellworm (Germania), Tokelau (Nuova Zelanda) eMuck (Scozia). Le prossime saranno le isole di Bonaire (ai Caraibi) nel 2017, Capo Verde e Wight (Inghilterra) nel 2020. Sumba (Indonesia) e Bornholm (Danimarca) nel 2025. Mentre nel 2040 toccherà alla Giamaica e, nel 2045 alle Hawaii. Gigha (Scozia) e Aruba (ai Caraibi), invece, arriveranno entro l’anno rispettivamente al 75 e al 50 per cento. E in Portogallo Graziosa raggiungerà il 60 per cento nel 2019. Da sottolineare che nel Mediterraneo, tra le 20 appare solo Tilos, isola greca del Dodecanneso.

Lo scenario in Italia

In Italia, tuttavia, la situazione appare molto diversa. I dati evidenziano un ritardo notevole non solo rispetto alle possibilità (a Lampedusa e Pantelleria, alle Eolie come alle Egadi ci sono alcuni dei potenziali di soleggiamento più rilevanti in Italia), ma anche rispetto agli altri Comuni italiani, come i 2.660 Comuni in Italia in cui le rinnovabili soddisfano tutti i fabbisogni delle famiglie o ai 39 Comuni 100% rinnovabili. Si tratta di realtà dove si è riusciti a soddisfare i fabbisogni termici ed elettrici, grazie ad un mix di impianti diversi da fonti rinnovabili. Per Legambiente la rivoluzione verde “deve diventare centrale anche nel Mediterraneo, dove sono oltre 3mila le isole abitate”.

La necessità di innovare

Nel “Mare Nostrum”, sono diversi gli scenari che presentano inadeguatezza e arretratezza tecnologica: tutta la Corsica, per esempio, è alimentata da impianti a olio combustibile e la Sicilia lo è stata al 50%, fino a due mesi fa, quando è stato finalmente inaugurato il nuovo cavo di Terna tra le province di Messina e Reggio Calabria. Nelle isole minori, Legambiente sottolinea che in ben 18 casi, l’alimentazione è fornita da impianti a gasolio (Eolie, Egadi, Pontine, Pantelleria, Lampedusa, Ustica e il Giglio).