Aumentano le emissioni nocive nel pianeta causate dalle fonti energetiche, ma la buona notizia è che l’Unione Europea è in controtendenza. Nel 2018 le emissioni globali di anidride carbonica legate alla produzione di energia sono aumentate dell’1,7%, raggiungendo il massimo storico di 33,1 Gt di CO2.  I dati sono stati diffusi dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie). Secondo la ricerca, l’85% dell’aumento di emissioni è attribuibile a Usa, Cina e India. L’Ue invece si dimostra decisamente più virtuosa.

Ue virtuosa con -1,3% di emissioni nel settore energia

In Europa, infatti, nel 2018, nonostante una crescita dell’economia dell’1,8%, la domanda di energia è aumentata solo dello 0,2%. Questo dato ha contribuito alla riduzione delle emissioni del settore dell’1,3% rispetto al 2017. Una controtendenza che, in base ai dati elaborati dall’Aie, si lega soprattutto all’evoluzione del mix energetico di grandi paesi, come Germania e Regno Unito, diventato meno dipendente dal carbone, e sul ricorso sempre più frequente all’energia idroelettrica e nucleare in Francia. Al di fuori dei confini Ue, tra le grandi potenze industriali del mondo, anche il Giappone fa registrare una diminuzione delle emissioni.

 

Il punto della situazione nel nostro paese

Unione Europea virtuosa, quindi, soprattutto se paragonata ai giganti mondiali responsabili dell’aumento medio delle emissioni. E l’Italia? È l’ENEA a scattare la fotografia su consumi e produzione registrati nel 2018 nel nostro paese, nell’analisi trimestrale del sistema energetico italiano. I consumi finali di energia sono ancora in aumento (+1% rispetto all’anno precedente) sostanzialmente sulla spinta dei trasporti, mentre si registra un balzo in avanti della produzione idroelettrica (+31%) e un calo dei consumi di gas (-3,3%) e delle emissioni di anidride carbonica (-2%). Tra le criticità segnalate, il calo, per la prima volta in 10 anni, della produzione da eolico e fotovoltaico (-3%) e la forte incidenza delle fonti fossili, pari al 75% del totale, mentre le fonti green si attestano al 20% del mix energetico (un punto percentuale in più rispetto al 2017).

 

“In un momento di grande criticità e allarme per l’ambiente, il dato che mostra come l’Unione Europea sia in controtendenza nelle emissioni da fonti energetiche mette in evidenza una sempre maggiore responsabilità del nostro sistema imprenditoriale di fronte al tema della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. In questo, le imprese giocano un ruolo molto importante nel favorire processi produttivi rispettosi dell’ambiente e improntati a una sempre maggiore sostenibilità, etica ed efficienza”.

Antonio Carmine Vitale (Amministratore unico Enega srl)