La manovra 2020 prende sempre più forma. Al centro della nuova strategia di politica economica promossa dal Governo Conte sarà il Green New Deal. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha spiegato, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l’approvazione della Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef), che “il Green New Deal è uno degli assi della manovra, orientando gli investimenti alla transizione e ad una maggiore sostenibilità. Istituiremo un fondo di 50 miliardi e chiederemo di scorporarlo fuori dai paletti del 3%”.
Il Green New Deal è individuato quindi come lo strumento fondamentale per indirizzare gli investimenti pubblici e le attività delle imprese private verso la tanto attesa “transizione ecologica”, lo sviluppo di processi di economia circolare e l’obiettivo “zero emissioni”, entro il 2050. Per questo, il Governo ha deciso di puntare sui green bond, cioè “titoli di debito italiani esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti nella sostenibilità ambientale”.
Due nuovi fondi di investimento, inoltre, saranno previsti nella prossima legge di bilancio – per un ammontare complessivo di 50 miliardi di euro per i prossimi 15 anni – con l’obiettivo di finanziare progetti di rigenerazione urbana e riconversione energetica, ma anche per incentivare il ricorso alle fonti rinnovabili.
Infine, sul fronte della sostenibilità ambientale, il Governo è al lavoro sulla bozza del Decreto Legge “clima”, con una serie di disposizioni urgenti per il rispetto della Direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria. Attraverso questa norma, sarà dato il via a un pacchetto di iniziative integrate per migliorare la gestione dei rifiuti, incrementare la mobilità sostenibile e favorire il consolidamento dell’economia circolare, grazie al principio dell’”end of waste”.
“Il tema della percorribilità di un percorso di sviluppo economico che sia in grado di coniugare crescita e sostenibilità è al centro dell’agenda di tutti i leader globali, come dimostra il recente summit promosso dall’Onu su questa fondamentale questione. Ripensare i modelli di produzione in un’ottica più equa, inclusiva e rispettosa dell’ambiente è una grande opportunità per avviare nuovi percorsi virtuosi. Il settore dell’energia deve essere una delle leve di sviluppo di questo processo, puntando su competenze, professionalità e idee innovative”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)
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