Negli ultimi 40 anni, in Italia, l’aria è diventata più pulita. Una notizia sorprendente, che arriva dai ricercatori del dipartimento di Scienze e politiche ambientali dell’Università degli Studi di Milano e dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac). Nello studio realizzato dal team di ricerca, e pubblicato sulla rivista Atmospheric Environment, l’aria è stata analizzata con un metodo innovativo basato sulla qualità in termini di visibilità (e non di qualità totale quindi). Per la prima volta è stata presa in considerazione la visibilità orizzontale e, in particolare, il numero complessivo di giornate con una visibilità superiore a 10 e a 20 chilometri.
Il dato sulle giornate di “atmosfera pulita”, tra il 1951 e il 2017, è aumentato e, in alcune regioni del nostro Paese, addirittura raddoppiato. Le motivazioni di questo cambiamento positivo sono da attribuirsi, secondo i ricercatori, a scelte politiche più in linea con gli obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria e di lotta agli inquinanti in atmosfera. In sostanza, è cambiata la sensibilità generale, sia a livello pubblico che privato, sui temi della sostenibilità ambientale. Dopo gli anni del boom economico, quando la questione dell’inquinamento atmosferico non era percepita come materia di interesse pubblico, è seguito un lungo periodo, che arriva fino ai giorno nostri, durante il quale i temi dell’ambientalismo e della difesa del pianeta sono diventati centrali nel dibattito globale e nell’agenda politica.
“La ricerca del CNR rivela un dato che può risultare sorprendente, perché evidenzia un netto miglioramento nella qualità dell’aria in Italia. Questo risultato è l’effetto di una sensibilità sempre più elevata nei confronti dei gravi problemi causati da comportamenti irresponsabili nei confronti dell’ambiente, primo tra tutti il fenomeno del riscaldamento globale. Rispetto a queste problematiche, imprese, istituzioni e cittadini sono sempre più in sintonia nel prendere consapevolezza della necessità di operare un cambio di passo per un futuro più verde”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico, Enega srl)
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