I danni causati dall’inquinamento sono così violenti per il pianeta da mettere in pericolo la salute delle persone in un’escalation che, se non si interverrà, diventerà sempre più grave. Ad affermarlo è il Global Environment Outlook delle Nazioni Unite, frutto del lavoro di 250 scienziati ed esperti provenienti da oltre 70 paesi. Il rapporto mette in guardia senza giri di parole: non ci sono alternative al mettere in sicurezza l’ambiente. Il rischio è quello di vedere intere città o regioni in Asia, Medio Oriente e Africa flagellate da milioni di morti premature entro la metà del secolo , a causa dello smog. Il rapporto avverte che un quarto delle morti premature e delle malattie al mondo è dovuto all’inquinamento causato dagli esseri umani e dai danni ambientali. Scienza e tecnologia, si legge nel documento, possono essere le armi vincenti per iniziare un percorso di sviluppo più sostenibile per il pianeta ma manca ancora la convinzione politica dei leader globali che ancora supportano modelli di sviluppo obsoleti e inquinanti.
Un monito per tutti i leader del mondo
L’allarme contenuto nel sesto Global Environmental Outlook è stato diffuso mentre i ministri dell’ambiente di tutto il mondo si trovano a Nairobi per partecipare a un forum ambientale di alto livello. Si prevede che i negoziati della quarta assemblea ambientale delle Nazioni Unite affronteranno questioni critiche come lo stop allo spreco alimentare, la promozione della diffusione della mobilità elettrica e l’eliminazione della crisi dell’inquinamento plastico nei nostri oceani, oltre a molte altre sfide urgenti. “La scienza è molto chiara: la salute e la prosperità dell’umanità sono direttamente legate allo stato del nostro ambiente”, ha affermato Joyce Msuya, direttore esecutivo facente funzione di ONU Environment. “Questo rapporto è una prospettiva per l’umanità. Siamo a un bivio. Continuiamo – ha spiegato Msuya – sulla nostra strada attuale, che porterà ad un futuro tenebroso per l’umanità, o ci concentreremo su un percorso di sviluppo più sostenibile? Questa è la scelta che devono fare i nostri leader politici, ora“.
“Il grido di allarme lanciato dall’Onu con il Global Environmental Outlook non può passare inosservato. Si legge, infatti, che l’inquinamento legato a modelli di produzione e stili di vita non più sostenibili potrebbe portare entro non molto tempo a un vero e proprio sterminio di vite umane. Invertire la rotta, invece, porterebbe a innumerevoli vantaggi, sia nei sistemi dei paesi più sviluppati che in quelli dei paesi in via di sviluppo, con la possibilità di dar vita a modelli produttivi basati su industrie pulite, economia circolare, tutela delle risorse naturali. Questo significherebbe più salute, acqua e aria migliori, coltivazioni più salubri, ma anche più sviluppo e più occupazione”.
Antonio Carmine Vitale (Amministratore unico Enega srl)
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