Un accordo storico quello sottoscritto sull’energia lo scorso 10 aprile dai paesi del G20 Energy, i cui rappresentanti si sono riuniti in videoconferenza a causa delle restrizioni legate all’emergenza Covid-19. Il meeting era stato promosso dall’Arabia Saudita che nel 2020 è la nazione che presiede il gruppo dei 20 Grandi. Obiettivo dell’incontro, a cui hanno preso parte tutti i Ministri dell’energia dei produttori ed esportatori di greggio e degli importatori, quello di stabilizzare il mercato dell’energia, frenando il crollo dei prezzi energetici ed evitando l’eccessivo accumulo di scorte, a fronte di una domanda globale in persistente calo, a causa della crisi economica indotta dalla pandemia di Covid-19.
All’indomani del vertice Opec Plus, caratterizzato dalla decisione di contrarre la produzione di greggio di 10 milioni di barili a partire da subito, sono stati gli Stati Uniti a mediare per concretizzare un difficile compromesso tra i produttori dell’Opec ed i membri “esterni”, tra i quali la Russia, già contraria al precedente accordo di maggio. In questo caso, a puntare i piedi era stato il Messico, con un secco no alla richiesta di tagliare la quota di pertinenza di 300-400 mila barili. Una telefonata distensiva tra il Presidente americano, Donald Trump, e quello messicano, Andres Manuel Lopez Obrador, ha portato alla fine all’accordo.
Dopo molte ore, il comunicato ufficiale del Gruppo dei Venti ha chiarito ulteriormente gli obiettivi strategici: “gli impatti sui mercati dell’energia approfondiscono ulteriormente la crisi economica globale – si legge nella nota – ostacolando lo sviluppo sostenibile”.
“Riconosciamo il ruolo vitale che mercati energetici ben funzionanti, stabili, aperti, trasparenti e competitivi svolgono nel sostenere l’attività economica e la crescita”, continua il comunicato, che evidenzia come “la significativa contrazione economica e le prospettive incerte dovute alla pandemia hanno aggravato gli squilibri di domanda e offerta di energia, aumentando l’instabilità del mercato dell’energia, incidendo direttamente sul settore petrolifero e del gas e riversandosi in altri settori, ostacolando ulteriormente la ripresa economica globale“.
Quindi, per sostenere la ripresa economica globale e salvaguardare i mercati dell’energia, il G20 Energy promuove modalità di lavoro finalizzate a “sviluppare risposte collaborative, che garantiranno la stabilità del mercato in tutte le fonti energetiche, tenendo conto delle circostanze di ciascun paese”. “Siamo particolarmente consapevoli – continua lo statement ufficiale – della necessità di garantire che la salute e altri settori che guidano la lotta contro Covid-19 dispongano delle forniture energetiche di cui hanno bisogno”.
Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, il G20 ha deciso di istituire un focus group per pianificare azioni correttive e sviluppare raccomandazioni politiche ai ministri dell’energia del Gruppo dei Venti, i cui impegni vedono tra i primi punti in agenda la transizione verso sistemi energetici più sostenibili e green.
“L’attuale emergenza Covid-19 sta mettendo sotto pressione il sistema energetico. Si tratta però di un settore composto da player che rappresentano imprese competitive, innovative ed essenziali per un corretto sviluppo dell’economia e per il mantenimento dei livelli occupazionali. La risposta alle grandi difficoltà economiche causate dalla pandemia deve essere globale e unitaria, improntata a strategie e policy di ampio respiro”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)
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