Il Ministero dello Sviluppo Economico ha inviato lo scorso 8 gennaio alla Commissione europea la Proposta di Piano nazionale integrato per l’Energia ed il Clima (PNIEC), come previsto dal Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio 2016/0375 sulla Governance dell’Unione dell’energia. Il Piano è strutturato secondo 5 dimensioni: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività.
Gli obiettivi del Piano
I principali obiettivi dello strumento, secondo quanto ha spiegato il Ministero in una nota, sono: una percentuale di produzione di energia da Fonti Energetiche Rinnovabili – FER nei Consumi Finali Lordi di energia pari al 30%, in linea con gli obiettivi previsti per il nostro Paese dalla UE e una quota di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti del 21,6% a fronte del 14% previsto dalla UE. Inoltre, il Piano prevede una riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43% a fronte di un obiettivo UE del 32,5% e la riduzione dei GHG vs 2005 per tutti i settori non ETS del 33%, obiettivo superiore del 3% rispetto a quello previsto da Bruxelles.
Uno strumento partecipato e condiviso
“Siamo riusciti nei tempi previsti – ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia Davide Crippa – a elaborare uno strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese e dell’UE per i prossimi 10 anni, senza il quale continueremmo a navigare a vista e col pericolo di non raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Il merito va ad un cambiamento radicale nell’approccio alla politica energetica e all’eccellente lavoro di squadra che ha coinvolto tecnici e policy maker di MISE, MATTM, MIT, GSE, RSE, ISPRA, ENEA, Politecnico di Milano e ARERA, che ringrazio per l’impegno e la passione con cui hanno collaborato alla redazione del PNIEC.
Il piano – ha aggiunto Crippa – è uno strumento che per raggiungere i propri obiettivi avrà bisogno del sostegno e della collaborazione attiva da parte di tutti gli stakeholders, sia nella fase di predisposizione che di realizzazione. Per questo, prevediamo una consultazione a tutti i livelli e, soprattutto, con le parti interessate, comprese le parti sociali. Oltre alla consultazione tramite la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) contiamo di realizzare un percorso strutturato di confronto attraverso tavoli tematici di lavoro che coinvolgeranno i diversi player. Inoltre, a breve, presenteremo in un evento pubblico il portale dedicato al PNIEC, pensato per essere uno spazio di informazione e di dialogo sulle principali tematiche oggetto del piano, integrando anche la dimensione sociale della transizione energetica che, molto spesso, rappresenta la principale barriera al cambiamento”.
“Il Piano nazionale integrato per l’Energia e il Clima rappresenta la risposta alla necessità di uno strumento normativo organico per indirizzare le scelte strategiche sui temi dell’energia e dell’ambiente nel nostro paese. I 5 macrotemi al centro del Piano rappresentano altrettante sfide da vincere nei prossimi anni per dar vita a quel salto di qualità e a quella crescita competitiva in grado di generare valore e nuova occupazione per tutto il sistema paese”.
Antonio Carmine Vitale (Amministratore unico Enega srl)
Commenti recenti