Un fronte comune a favore di un ambiente migliore. I sindaci delle metropoli di tutto il pianeta hanno fatto squadra e si sono recentemente riuniti a Città del Messico per stabilire un piano operativo che riduca della metà le emissioni di gas a effetto serra. In caso contrario, “il prezzo dell’inazione” si tradurrebbe nel mancato conseguimento dell’obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi. “Allo scetticismo dimostrato da alcuni capi di stato, alla vigliaccheria che paralizza gli altri, noi rispondiamo con l’azione e perseguendo l’unico metodo possibile che è quello di abbattere muri e costruire ponti”, ha dichiarato la sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, nel suo primo discorso da presidente delle Città 40 (C40), la sigla che riunisce le grandi metropoli globali unite nella lotta ai cambiamenti climatici.
Obiettivo 2020
“Le città sono in prima linea per il cambiamento – ha spiegato la Hidalgo – ma dobbiamo agire in fretta”, ha insistito Hidalgo prima di ricevere un bonsai dal sindaco di Rio, Eduardo Paes, che l’ha preceduta su quella poltrona. I sindaci di Parigi, Città del Messico e Madrid hanno annunciato in un comunicato congiunto la loro intenzione di sbarazzarsi totalmente dei veicoli diesel entro il 2025, “per migliorare la qualità dell’aria per i cittadini”. Il C40 include 90 città, tra cui Roma, Rio, Caracas, New York, Parigi, Dakar, Johannesburg, Addis Abeba, Seoul, Pechino, Shanghai, Atene, Istanbul o Londra, per un totale di 650 milioni di persone e del 25% dei pil mondiale. Secondo lo studio presentato a Città del Messico, denominato “Deadline 2020”, un terzo delle emissioni dipende dalle città (infrastrutture, urbanistica, trasporti, ecc). Per far fronte alla sfida dei cambiamenti climatici, le città C40 avranno bisogno 375 miliardi di dollari di investimenti per i prossimi 4 anni.
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